Onorevoli Colleghi! - Una maggiore rapidità ed efficienza nell'amministrazione della giustizia è oggetto di sempre più forte aspettativa da parte dell'opinione pubblica; costituisce un obiettivo dichiarato da parte del Governo ed è una necessaria risposta alle istanze comunitarie a proposito della ragionevole durata dei processi. La mole di lavoro di tribunali e di corti d'appello è sempre più elevata e la stessa dovrà essere fronteggiata con un potenziamento e una razionalizzazione delle strutture, qualora non s'intendano disattendere le legittime attese dei cittadini.
La corte d'appello di Bologna raccoglie attualmente le istanze di secondo grado dell'intera regione Emilia-Romagna, che conta una popolazione di quasi 4 milioni di abitanti. Tale dato la pone ai primissimi posti per bacino di utenza, ed è da ritenere che il già ingente carico di lavoro che grava sulla corte aumenterà ancora considerevolmente.
Inoltre, con i suoi 22 mila chilometri quadrati, l'Emilia-Romagna è una delle regioni più grandi d'Italia: la giurisdizione su un territorio così ampio rende spesso necessari lunghi spostamenti agli utenti e ai relativi avvocati, facendo impropriamente lievitare per i cittadini i costi della giustizia e i disagi. Questi dati evidenziano come la richiesta di istituire una sezione distaccata della corte d'appello in Emilia-Romagna rappresenti una esigenza cogente.
La scelta di Parma quale sede della sezione staccata da istituire risponde anch'essa a dati e a considerazioni di carattere oggettivo, quando non anche di natura storica, poiché la città fu sede di corte d'appello sino al 1923, anno in cui la corte fu soppressa per motivi legati al contesto politico dell'epoca.